Oggi vi voglio parlare delle lampade germicida, più semplicemente conosciute come lampade a raggi UV-C in quanto su internet ho letto di tutto e di più sia in merito a prodotti fai da te, che a veri e propri kit di sanificazione dalla dubbia qualità.
Se state cercando una lampada di sterilizzazione, una lampada disinfettante, una lampada a raggi uv portatile o uno sterilizzatore a luce ultravioletta per disinfettare le mascherine, la spesa, lo smartphone o le vostre chiavi di casa, leggete bene questo articolo prima di procedere con l’acquisto!
Con questo articolo non intendo rifilarvi un prodotto specifico, ma voglio aiutarvi ad evitare di acquistare un prodotto inutile o peggio ancora dannoso!
Per fare questo è necessaria una rapida premessa:
i raggi UV si dividono in 3 principali tipologie in base alla loro lunghezza d’onda: raggi UV di tipo A, B e C.
I raggi UV necessari per una funzione di sterilizzazione sono i raggi UV di tipo C (anche se potenzialmente pure i raggi UV-B sono in grado di modificare il DNA, ma con tempi di esposizione maggiore).
Per cui se avete in casa le classiche lampadine Wood (quelle viola che si vedono in discoteca), beh lasciatele pure dove sono in quanto non serviranno assolutamente a nulla!
Questo perché le lampade Wood, di norma, emettono raggi UV di tipo A, radiazioni praticamente innocue per l’uomo.
Provate a immaginare se in discoteca ci fossero lampade a raggi UV-C: dopo una sola serata i vostri sintomi sarebbero ben altri che quelli da “Febbre del Sabato Sera”!
Come si riconosce una lampada UV-C?
La differenza tra lampada UV-A, UV-B e UV-C la si può apprendere solo ed esclusivamente leggendo le caratteristiche tecniche fornite dal costruttore (e da qui l’importanza di affidarsi a venditori sicuri in grado di fornirvi scatola originale e prodotti certificati).
I raggi UV-C emettono onde elettromagnetiche con una lunghezza d’onda tra i 100nm e 280nm (nanometri) e solitamente in commercio non sono disponibili lampade con emissione inferiore ai 254nm in quanto al di sotto di questa lunghezza d’onda (circa 185nm) si genera Ozono, un gas tossico se respirato in alte concentrazioni (Ozono > 0,01 parti per milione).
Ecco quindi che il primo requisito per comprendere se siamo davanti ad un prodotto valido e sicuro è verificare che emetta raggi UV-C e che questi siano tra i 254nm e i 280nm.
Le lampade sterilizzanti battericida sfruttano i raggi UV-C per mutare il DNA di virus e batteri in modo tale da annientarli. Vi è facile comprendere come questo processo possa avvenire anche nei confronti dell’uomo, ed ecco quindi che troviamo un altro importante punto da tenere in considerazione: l’isolamento.
Un sistema di sterilizzazione a raggi UV-C si può definire sicuro se durante il suo utilizzo non c’è il rischio di essere esposti alle radiazioni con alcuna parte del corpo, e che non sia possibile guardare la luce direttamente mentre è accesa e il contenitore del nostro sanificatore dovrà essere di un materiale in grado di supportare le radiazioni emesse dalla lampada UV-C. Spesso viene utilizzato l’alluminio, che oltre ad avere una funzione riflettente, utile per raggiungere ogni angolo del contenitore, ne isola completamente le parti in plastica che lo compongono.
Il nostro corpo è estremamente sensibile ai raggi UV-C e anche solo guardare direttamente una lampada UV-C in funzione può recarci danni irreversibili alla retina, ustioni e altri danni alla pelle di gravità proporzionale al tempo di esposizione. Per cui non sottovalutate MAI questi aspetti importantissimi e soprattutto se non siete sicuri di ciò che state facendo, evitate ogni genere di costruzione fai da te che ha a che fare con lampade UV-C.
Ed ecco che quindi salta fuori un altro importante appunto: le lampade uv-c con attacco e-27 da installare direttamente al lampadario di casa.
Un altro oggetto molto comune (la cui efficacia è ancora da verificare) e che si trova on line facilmente e a prezzi molto accessibili sono le lampadine UV-C come questa LAMPADINA UV-C da 60 Watt con attacco E-27 e che vengono erroneamente pubblicizzate così:
Se c’è una cosa che non deve assolutamente accadere è quella di permanere in una stanza in cui sta avvenendo una sanificazione a raggi UV-C a esposizione diretta.
Durante l’utilizzo di queste lampade, persone ed animali devono tassativamente lasciare la stanza e a seguito di un prolungato utilizzo è consigliabile areare la stanza per evitare eventuali formazioni di ozono, seppur questo non dovrebbe accadere se la lampada emette solo la lunghezza d’onda necessaria alla sterilizzazione come indicato poco sopra.
Che non vi venga in mente di installare una lampada del genere su una vecchia abat-jour a cui avete tolto il paralume e iniziare a utilizzarla come la spada laser di Star Wars per disinfettare la casa o il vostro cane. Piuttosto comprate questa:
Conclusioni
A questo punto credo di avervi detto tutto ciò che in qualche modo ritenevo importante farvi sapere per non fare un acquisto errato e vi lascio in descrizione un prodotto le cui caratteristiche rispecchiano quanto elencato in questo articolo.
Buongiorno, per prima vorrei elogiare il vostro articolo che ho ritenuto molto utile essendo questo un argomento di attualità è facile imbattersi in acquisti avventati che potrebbero portare anche ad effetti indesiderati per non dire pericolosissimi. Ora devo fare una domanda ho trovato in cantina nella sua confezione originale una vecchia lampada abbronzante (forse degli anni 60-70) con 2 tubi a infrarosso e una lampada UV centrale, ho provato a testarla (indossando anche gli occhialini in dote per proteggere gli occhi) e azionando il pulsante che ha queste posizioni; spento/acceso/acceso UV-IR/acceso IR/acceso UV ho provato la posizione UV che mi interessava di più e dopo 2-3 minuti riscaldandosi è diventata molto luminosa, però ho iniziato a sentire un odore molto strano che man mano è diventato molto penetrante addirittura fastidioso e dopo averla spenta ho lasciato le finestre aperte e mi sono allontanato subito, chiedo a Voi può essere che questo odore ci indichi che la lampada ha prodotto OZONO? Grazie ancora e buona giornata. Giuseppe Pagnottello
Buongiorno Giuseppe,
citando Wikipedia “…l’ozono ha un odore agliaceo…” (fonte: Wikipedia).
Purtroppo non sono preparato in merito al dispositivo descritto, per cui il mio consiglio è quello di utilizzare strumenti moderni evitando qualsiasi esperimento casalingo, rivolgendosi al produttore per qualsiasi informazione tecnica.